In ogni missione ci sei anche tu!

SSCh è una piccola Associazione di volontariato che porta aiuti concreti nei campi profughi sorti spontaneamente lungo il confine turco siriano. Dal 2013.
È la naturale evoluzione di un impegno umanitario nato per volontà di Arianna Martini, fondatrice e Presidente del sodalizio. Ogni mese si reca sul posto, insieme al proprio team, per seguire e documentare le azioni di aiuto a favore di bambini, orfani, anziani e famiglie in fuga dalla guerra in Siria.

Grazie al sostegno di tanti donatori che hanno riposto fiducia in SSCH, sono stati piantati i semi della speranza e del riscatto. Il sorriso dei bambini è il ringraziamento più grande e inestimabile che a ogni missione Arianna Martini e il suo team portano a casa. E uno stimolo a fare sempre di più e meglio, per indicare con coraggio e determinazione un futuro a chi ha smesso di cercarlo.

Grazie di cuore da tutto il Team SSCh

I nostri progetti
e le nostre missioni

Il nostro obiettivo è fornire ai bambini siriani che vivono in condizione di degrado sicurezza alimentare e acqua, cure mediche, riparo dal freddo e quel po’ di istruzione che possa strapparli alla schiavitù e all’ignoranza. Abbiamo un progetto di sostegno a distanza per i bambini orfani. Aiutare i bambini, significa aiutare le comunità a cui appartengono.

“Tutto quello che facciamo è possibile grazie al tuo aiuto e alla tua generosità senza la quale non potremmo neppure sognare di realizzare i progetti destinati a dare sollievo agli ultimi tra gli ultimi”.

SSCh si è posta, sin dall’inizio, di aiutare i bambini, gli orfani e le famiglie siriane costrette all’esodo dalla propria terra e dalle proprie radici. SSCh da 10 anni interviene portando cibo, cure mediche, istruzione e beni di prima necessità in luoghi dove non esiste nulla, neppure il riconoscimento ufficiale della loro esistenza da parte degli organi internazionali, delle Ong e delle istituzioni governative.

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Anche un piccolo contributo è necessario.
Ci permette di acquistare medicinali, cibo, coperte, di aggiustare le tende, di proteggerli dal freddo procurando calze, scarpe, giacche, e di affrontare le emergenze.

“La povertà è una questione complicata, ma dare da mangiare a un bambino non lo è”