Incontro tra SSCH e PARADA
Erano anni che cercavamo una via per poter aiutare i ragazzi di strada di Bucarest, una ferita davvero del cuore sapere che nella nostra bella Europa esistono situazioni inimmaginabili di bambini e ragazzi costretti a vivere di espedienti, di prostituzione, nelle fogne o per le strade di una grande città, costretti a sniffare colla per non sentire fame e freddo.
Finalmente l’opportunità ci si è presentata contattando e conoscendo l’associazione Parada.
Parada offre ogni giorno dal 1996 sostegno umano e sociale utilizzando diversi strumenti d’intervento come l’arte sociale, servizi scolastici e sanitari, unità mobili e un centro diurno, che garantiscono un futuro ai bambini e ai giovani di strada.
Dopo alcuni contatti telefonici Arianna e Andrea (il fotografo) hanno deciso di andare a conoscere di persona gli operatori di Parada e le loro attività, per capire dove e come poter essere d’aiuto.
E’ stato tutto molto diverso dalla febbrile preparazione di missioni rischiose in zone di guerra, ci sembrava tutto molto facile e anche il volo era breve, senza scali e con orari umani. All’arrivo ci aspettava Franco, il presidente di Parada e tutto era organizzato alla perfezione sia da noi che da loro.
Ma ci sbagliavamo perché, sebbene viaggio e permanenza non presentavano rischi particolari, la situazione che abbiamo conosciuto arrivava a toccare profondamente i nostri cuori.
Sempre e solo bambini, giovani ragazzi sconfitti, abbandonati, soli, disperati e senza futuro a cui Parada cerca di dare supporto, speranza e reali possibilità. Spesso riuscendoci e comunque alleviando situazioni di vero degrado.
Il centro diurno di Parada è una via vai di giovani che consumano i loro pasti e possono farsi una doccia, chiedono supporti per accedere a strutture mediche e sussidi. In alcuni casi per trovare un lavoro che non sia sulla strada. Sono tutti praticamente drogati, nati e cresciuti sulla strada e nelle fogne.
Io e Andrea credevamo di aver visto tutto, avendo visto la guerra e i campi profughi, ma anche chi ha come casa un tombino e a 10 anni si prostituisce e muore di Aids dopo una vita di violenza ed emarginazione, lascia un senso di rabbia indissolubile ed un desiderio di volere e potere fare di più per questi esseri umani come noi, come i nostri figli.
L’attività circense che l’associazione svolge, ne salva alcuni e regala a molti una ragione per essere qualcosa e qualcuno, non solo un invisibile e reietto.
L’unità mobile esce 3 volte alla settimana per andare fisicamente dal maggior numero di ragazzi e famiglie portando loro aiuti e beni di prima necessità, contro fame e freddo e per la cura di numerosi neonati che continuano a nascere da questa seconda generazione di disperati di strada.
Andrea e io siamo molto provati emotivamente e riportiamo a casa le nostre sensazioni, SSCh è concorde con noi nel supportare Parada contribuendo economicamente all’operato dell’Unità Mobile e recandoci con cadenza almeno bimestrale per offrire le nostre braccia.
Una nuova sfida del cuore, questo sostegno sembra invisibile ma consente di aiutare un maggior numero di bambini.