A Febbraio alcuni membri di SSCH hanno lasciato l’Italia con 200 giubbini e 150 pile che sono stati suddivisi in due campi profughi; in più hanno portato nel campo n.1 150 pacchi alimentari.
Campo 1:
Il primo campo meta della missione di Febbraio è un campo ufficiale di dirigenza siriana, ai cui rifugiati vengono distribuiti due pasti al giorno. pasti che però non sono sufficienti per sussistenza. In questo campo non vi è solidarietà o aiuto vicendevole tra i rifugiati.
Campo 2:
Il secondo campo è un campo spontaneo e per questo motivo non vi sono distribuzioni eccetto il nostro intervento avvenuto nei mesi di Novembre, Dicembre e Febbraio. Nella missione di Novembre si è venuti a conoscenza della situazione di Mohammed, un bambino affetto da quella che è sembrata un’epatite non curata per cui soffriva a causa di liquidi riversati nell’addome che lo stavano portando lentamente alla morte. Per questo motivo a Dicembre e Novembre ha partecipato alla missione una donna cardio-chirurgo la quale, oltre ad occuparsi della situazione di Mohammed, ha visitato tutti i bambini del campo. Come nella missione di Febbraio, anche in quella di Dicembre sono stati portati giubbini, pile e cibo. A Febbraio su nostra segnalazione è stato possibile anche un intervento da parte di IOM che ha portato tende, coperte e stivali ai bimbi. In questo campo vi sono solidarietà e aiuto reciproco tra i rifugiati.
Entrambi i campi sono il ritratto della povertà, il cui suolo coperto di fango,acqua e neve peggiora drasticamente quella che è una situazione già di per sè drammatica; ricordiamo che il freddo è una tra le prevalenti cause di decesso.