Siamo partiti con tutte le precauzioni possibili visto le misure in vigore per il Covid 19 ma, ad Istanbul, a bloccarci è stata la neve!
Abbiamo dovuto passare la notte, fino alle 4, per poter ripartire per la nostra destinazione finale.
Eravamo io e Paolo Messina, fotografo.
Ci aspettavano 5 giorni decisamente intensi ma la voglia di riabbracciare i “nostri” bimbi dopo 3 mesi era più forte di ogni stanchezza. La neve ha rallentato anche il tir carico di materassi che dovevamo distribuire la mattina del primo giorno. Per fortuna al campo, dopo settimane di pioggia, ora c’era il sole anche se l’aria era fredda. Nell’attesa abbiamo acquistato e distribuito il latte per le decine e decine di neonati e controllato il pozzo e le 5 connessioni nelle altrettante zone del campo.
Il pozzo funziona e gli abitanti si approvvigionano con pazienza alle fontanelle. Con pazienza perché per ora l’acqua arriva per caduta e non è abbondante. Ma fanno la loro funzione. Come sempre nell’attesa abbiamo passato del tempo con i bambini, nelle tende delle famiglie che meglio conosciamo, con i referenti al campo per capire esigenze e pianificare le giornate. Il camion è arrivato che faceva scuro, abbiamo distribuito al buio completo, ma non importa. Nei giorni successivi abbiamo distribuito i pacchi alimentari a tutte le famiglie e i Voucher a sostegno degli ormai 100 nucleo di bambini orfani. Medicine, sostegni alle famiglie più fragili, consegnato il materiale, gli zainetti ed i PC che sono stati donati per le Tende Arcobaleno. Abbiamo speso molto tempo con tutte le famiglie che seguiamo più da vicino e cenato ogni sera con alcuni di loro, nelle loro fredde tende. Si riscaldano, quando hanno la stufa, bruciando nylon che fa 5 minuti di calore con annessa una puzza velenosa e asfissiante. Questo hanno, e mi immagino il gelo della notte. O quando si lavano senza poter scaldare il catino dell’acqua. Anno 2021… bambini, anziani, uomini e donne costretti alla miseria e all’indigenza più nera. Con l’anima bucata e rovinata dalla fatica di vivere.
La nostra Tenda Arcobaleno fa fatica ad esistere, i problemi sono tanti e gli sforzi enormi.
Ma è il solo luogo di colore, il solo luogo dove questi bambini posso essere solamente bambini appunto. Che è tutto quello che chiedono. Abbiamo passato tutta una giornata seguendo le attività dei bambini ed è stata una vera emozione scoprire piccolo, grandi progressi e l’orgoglio nel mostrarceli. Anche i ragazzini più grandi, i più induriti, se guardati con occhi di stima e comprensioni, si dimostrano dei cuccioli in cerca di amore. E del loro posto.
Crescendo si rendono conto di non avere futuro.
Quello che tentiamo di fare e di dar loro una speranza, gettarne almeno il seme. Sono tanti i bambini che chiamo per nome, di cui conosco storia e inclinazioni. Che vedo crescere e vorrei salvare, salvare davvero.
Arianna