Nel caldo Maggio 2017, abbiamo potuto portare aiuti umanitari in Giordania nei campi profughi di Al Mafraq, nella periferia di Amman e infine a Zaatari. Sono state contate in totale 191 famiglie che versano in condizione di povertà e disagio.
Questa volta con noi sono venuti il dottor Andolina che da anni fa il volontario in aree di guerra, Luigi Lapi il quale diventerà una delle parti centrali per la costruzione di una casa per mamme in difficoltà ed orfani; sono venute anche Francesca Ghirardelli, giornalista e scrittrice, e Johanna Hauksdottir. Arianna Martini, che da diversi anni percorre quelle strade per portare aiuti ai bambini più bisognosi, ha coordinato la missione.
Abbiamo consegnato acqua e pacchi alimentari a tutte le famiglie che abbiamo incontrato. Ogni pacco conteneva legumi, riso, olio, sale, zucchero, frutta secca e bottiglie di acqua potabile. Infine ad Al Mafraq abbiamo consegnato materiale di cancelleria per una scuola in cui i bambini siriani hanno la possibilità di ritrovare, oltre all’istruzione, una forma di normalità.
Sebbene queste persone siano provate dalla fame, dalla sete e dalle malattie (oltre che dalle sofferenze psicologiche causate dalla loro condizione), come sempre sono stati accoglienti e gentili nei nostri confronti. Non solo hanno diviso con noi quel poco cibo che avevano, ma abbiamo condiviso sorrisi, emozioni, pianti e abbracci.
Una volta tornati, è davvero doloroso pensare a quelle persone. Non ci si può spiegare come sia possibile che a pochi chilometri da noi ci siano centinaia di bambini che soffrono, traumatizzati affamati e talvolta completamente soli. Nonostante questo però non ci faremo prendere dallo sconforto. Continueremo invece a lottare per far sì che anche questi bambini, queste persone abbiano una vita dignitosa. Oltre la preziosa scuola di Mafraq, cercheremo di realizzare una casa che ospiti orfani e mamme in difficoltà.