La costruzione del pozzo
Ad ottobre siamo andati al campo due volte, a metà e a fine mese.
Da quando siamo tornato, ad agosto, abbiamo lavorato instancabilmente al progetto di costruzione di un pozzo al campo. Contatti, progetti, preventivi, videochiamate con il campo e raccolta fondi.
I lavori sono iniziati a inizio mese e a metà Luca ed io siamo scesi per verificare e per portare i fondi raccolti.
Abbiamo visionato lo scavo e si era già raggiunta l’acqua. Abbiamo assistito al rivestimento interno e abbiamo acquistato la pompa estrattiva.
Sono stati giorni molto belli, vedere la realizzazione di un progetto che cambierà le condizioni di vita e di salute di centinaia di persone e di bambini. E la gioia dei bambini, quella non si misura.
Già che eravamo sul posto abbiamo provveduto al sostegno di tutti i casi fragili o malati al campo, come facciamo sempre e iniziato ad acquistare quello che serviva per la riapertura della Tenda Arcobaleno, che affiancheremo ad una seconda tenda perché i bambini sono tanti.
Siamo poi tornati a fine ottobre con Anna, il medico, Elisabetta, insegnate responsabile dei programmi delle due Tende Arcobaleno e Paolo, fotografo.
Il pozzo era terminato ma solo in un punto del campo, esce acqua e ci si possono approvvigionare manualmente ma lo termineremo entro fine anno con filtri, vasca di accumulo e più accessi in varie parti del campo.
Anna ha visitato e curato per due giorni interi chiunque ne avesse bisogno, ha valutato i bambini malnutriti che seguiamo e i nuovi casi che si sono aggiunti. Per tutti loro abbiamo acquistato latte in polvere.
Elisabetta ed io abbiamo selezionato 4 insegnanti per le due Tende Arcobaleno e lei ha impostato le attività dei prossimi mesi. L’inaugurazione delle attività è stato un momento di festa e allegria.
Abbiamo distribuito i Voucher per gli orfani sostenuti dalle famiglie italiane e, anche questo mese, ci sono nuovi arrivati a cui dovremo trovare sostenitori.
Anche i pacchi alimentari sono stati distribuiti a tutte le famiglie, tutto come sempre in ordine e nel rispetto di liste preparate dai due responsabili del campo e nostri collaboratori locali.
Come ogni volta abbiamo portato i sostegni alle famiglie più fragili o a persone sfortunate e malate.
Io e Luca ci siamo fermati 2 giorni in più degli altri, proprio per concludere il supporto capillare che ci teniamo a portare.